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Il savoir-faire della borsa Saddle in tela Dior Oblique

Diventata cult fin dalla sua apparizione sulla passerella della collezione primavera-estate 2000, la borsa Saddle è stata rivisitata da Maria Grazia Chiuri per la stagione autunno-inverno 2018-2019. Scopri i segreti della realizzazione del modello in tela Dior Oblique

Il suo motivo grafico di sbieco, creato da Marc Bohan nel 1967, esige un savoir-faire tradizionale delle Fiandre, quello a cui la Maison si era già rivolta oltre cinquant’anni fa. Realizzata su un telaio Jacquard, la tela viene quindi inviata negli atelier di pelletteria Dior in Toscana, vicino Firenze. Qui l’artigiano procede al taglio, seguendo minuziosamente i punti della “i” di ogni “Dior” sui cartamodelli affinché ogni borsa sveli lo stesso disegno. Poi, con sguardo attento, sceglie la vacchetta blu che vestirà ogni modello.

Una volta pronti gli undici elementi, un altro artigiano assembla le parti che compongono la patta, quindi scolpisce il materiale con un martello a testa tonda. Il lato anteriore e quello posteriore vengono cuciti sui lati e sul fondo della borsa prima che l’insieme venga lavorato, con destrezza e precisione, alla macchina da cucire. Ultimi dettagli: elementi in metallo come la “D”, cucita alla linguetta in pelle sul davanti del modello, e le due fibbie “CD” installate sui fianchi, completano questa icona della Maison. Da portare a spalla o a mano, presenta due attacchi che consentono di aggiungere una tracolla declinata in diversi colori e motivi.

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