La stilista Francesca Liberatore, che fa parte del calendario della Settimana della Moda di Milano, ha preso parte alla missione sostenibile dell'Arab Fashion Council, AFC Green Label, un'iniziativa per sostenere i designer che mantengono la sostenibilità al centro della loro creatività, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
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Visto il momento difficile che l'Italia sta attraversando durante la pandemia, la stilista ha presentato una sfilata completamente digitale su modelli digitali, in un teatro, in omaggio alle polemiche di Sanremo. Una decisione raggiunta dopo una profonda riflessione: "Sono molto determinata e fino a pochi giorni fa mi ero prodigata affinché la macchina si mettesse in moto maestosamente e senza intoppi proprio da un teatro con partner forti.
Avevo pensato che questo evento potesse sostenere la cultura, accendendo le luci e mostrando una comunità di intenti, ma oggi, di fronte alle polemiche sanremesi, mi è sorto un pensiero morale. Prima di tutto, credo di dover essere solidale con chi, in questo momento di pandemia, non può esercitare la propria passione nei luoghi di lavoro".
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La stilista, da sempre alla ricerca di sinergie artistiche che l'hanno portata ad esplorare mondi culturali diversi, dal cinema all'arte, dalla musica alla fotografia, con il suo personale portfolio di studi ed esperienze professionali al Moulin Rouge, ha costantemente fuso la sua arte con quella di esperienze degne di nota. La ricerca di concetti insoliti e innovativi le ha permesso di scoprire nuove sfumature. Lì, nella grande sala del teatro, Francesca Liberatore ha presentato il film J-Kolombina-R, anticipando di molti mesi la nuova tendenza dei film-show che ha caratterizzato le recenti settimane della moda di tutto il mondo.
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