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"Spiders" Haute Couture SS21 Collection, Aelis

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La natura, nella sua bellezza infinitesimale, ha regalato perle di saggezza e ispirazione che risplendono in questa collezione.
Un esperimento sul comportamento dei ragni nel tessere la loro rete sotto l'influenza di droghe come LSD, caffeina, sedativi, alcol condotto dalla NASA negli anni '60, così come le immagini della visione delle api dei fiori ultravioletti, ha dato vita ad una nuova riflessione.

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Per comprendere il ruolo che gli esseri umani devono svolgere su questo pianeta per rispettare questo fragile ecosistema, AELIS si è rivolta alla ricercatrice del CNRS Virginie Maris, per discutere la necessità della decolonizzazione della natura che ha affrontato nei suoi lavori filosofici.

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Il focus, in questa stagione, non era solo quello di riflettere sul gesto artistico come espressione liberatrice per gli esseri umani, ma anche come un modo per preservare la bellezza della natura selvaggia del pianeta.
Questo atto cosciente di protezione ha luogo quando la creazione artistica individuale viene riportata in uno spazio limitato "intra muros". Nasce così l'idea di presentare un abito couture - il risultato creativo di un processo in cui sono necessarie molte abilità umane - in una galleria d'arte.

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Sofia ha incontrato la bella ed eccentrica Suzanne, fondatrice della Suzanne Tarasieve Gallery e ha riflettuto sulla libertà e sul valore di un gesto artistico.
Questo incontro è stato un generatore di energia creativa e ha dato vita ad una conversazione su arte e natura. Invitando il suo amico Jacopo Godani, che ha diretto il film Angelness di AELIS la scorsa stagione, Sofia ha voluto mescolare diversi punti di vista e far interagire i suoi abiti con i dipinti di Baselitz nello spazio di una galleria d'arte, in modo che la nuova collezione AELIS potesse prendere vita in un nuova prospettiva.

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Lo spazio della galleria d'arte dove Suzanne ha scelto due giganteschi dipinti di Baselitz sono il contesto in cui le modelle si esprimono seguendo un filo immaginario, che le avvicina all'oggetto d'arte che indossano, che esse stesse rappresentano e che percepiscono con i dipinti che circondano il loro spazio d'azione.
Jacopo si esprime attraverso immagini in movimento e individua il momento in cui l'inconscio e la memoria immaginata si intrecciano con l'immagine del presente.
I modelli si trasformarono in ragni. La ragnatela ha ispirato un abito realizzato con 200 metri di pizzi diversi: pizzo di seta calais e chantilly fatto a mano mescolato a merletto a tombolo, tutte parti di un vero tesoro custodito pazientemente da Sofia negli anni. La pazienza è stata anche la chiave per creare un abito di pizzo bianco all'uncinetto, richiedendo abilità artistiche e savoir-faire nell'arte del ricamo per formare un pezzo unico che evidenzia la verticalità tipica di AELIS.

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La ragnatela in pizzo, presente in tutta la collezione, copre un abito oversize scolpito sul corpo e trattenuto da un unico cinturino nero corvino, nonché un abito halter rosa fucsia in mussola di raso organico, entrambi imprigionati in pizzo di seta nero ed ispirati dai colori toccati dalle api.
Infine, l'abito corpetto, quintessenza della silhouette AELIS, ha dato vita a un miniabito in faille organico rosa cipria ricoperto da una scia di paillettes metalliche, insieme a perline di vetro e argento. Il gesto artistico, e il piacere generato dalla sua bellezza, diventa la chiave per consentire la decolonizzazione della natura. Seguendo le orme di Lucrezio ed Epicuro ed unendosi alle riflessioni di Virginie Maris, Sofia suggerisce di riportare l'arte prodotta dagli esseri umani in uno spazio creato da loro stessi, al fine di ottenere un controllo benefico e ridonare lo spazio alla natura selvaggia. Alla maniera di un Deus ex machina, l'atto artistico appare così come una soluzione ecologica.

© Aelis
Press Contact: Caroline Fragner

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