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"The Matador", Schiaparelli Haute Couture FW 21-211 Collection

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“Per due anni ho detto che non mi interessava la nostalgia.  Questa stagione, però, è dove tutto è iniziato. Mi sono ritrovata a chiedermi, ancora e ancora: Cosa succederebbe se combinassi un po' di Manet; un po' di Lacroix; un po' di anni '80; un po' di 1880; un po' di matador; un po' di alieno spaziale; un po' di Ingres; un po' di shimmer; un sacco di colore? Potrei farlo? E che aspetto avrebbe?

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La risposta è questa, la mia quarta collezione couture, "The Matador": Una collezione che onora la visione di Elsa ma non ne è schiava. Se la scorsa stagione era incentrata sulla decostruzione, sullo spingersi oltre i confini di ciò che era la couture, sul cercare di rovesciare tutte le sue regole non dette, sul fare cose che non dovevamo fare, in questa stagione, ho sentito la libertà di fare qualcosa di ferocemente, innegabilmente, inequivocabilmente bello - perché a volte bisogna ribellarsi alla bellezza per ritornare ad essa.

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Rappresenta anche un ritorno all'innocenza, alla gioia che mi ha spinto verso la moda in primo luogo. Un anno fa, mi sentivo come se stessi disegnando per la fine del mondo.  Ma il mondo non è finito. Siamo ancora qui. La moda è ancora qui. La couture è ancora qui. E non solo è ancora qui, ma in un mondo che si affida sempre più a ciò che è facilmente replicabile e diffuso digitalmente, il suo potere di fermarti sulle tue tracce è più grande che mai.

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Ho voluto onorare il potenziale e il potere della forma d'arte tornando alla moda che ho amato nella mia giovinezza. La nostalgia cieca non è sana: non possiamo romanzare il passato, specialmente quando, per molti gruppi di persone, il passato non era affatto romantico. Ma il dono della moda è la sua capacità di permetterci di fingere, e questa è anche la sua promessa; se sogniamo abbastanza, forse possiamo far nascere quel bel passato.

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Questa collezione è stata concepita in tre parti. La prima rende omaggio alle giacche Schiaparelli del passato: si vedono riferimenti alle prime, iconiche forme della Maison nella giacca cropped in denim bianco di ispirazione matador impreziosita da maniche a botte ricamate e nappe di seta nera, indossata su una gonna di tulle strutturata. Lo si vede nella manica curva in crêpe di lana nera, pesantemente ricamata con decine di rose di seta rosa conchiglia - un omaggio diretto al capolavoro di Jean Cocteau x Schiaparelli del 1937. Ne vedete la maggior parte nel Look 1 in peau de soie multicolore, un capo fatto con campioni di Schiaparelli vintage che abbiamo messo insieme e ricreato esattamente. Penso che siano tutti in conversazione con alcune delle creazioni più irriverenti e fantasiose di Elsa Schiaparelli della fine degli anni '30, tutte ricreate qui da Lesage usando molte delle stesse tecniche e materiali.

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La seconda parte della collezione si concentra sul corpo e sui bijoux, un elemento chiave del vocabolario visivo della maison.  Qui si hanno dialoghi tra duro e morbido, macchina e uomo, metallo e tessuto. Qui c'è un delicato paio di polmoni umani, apparentemente realizzati da una rete di capillari immersi nell'oro, indossati sopra un severo abito di crêpe nero.  Qui ci sono modanature del busto abbinate a una stola fatta di sacchi della spazzatura neri tagliuzzati che sono lavorati a maglia in pura seta.  Anche i bijoux diventano ricami: il naso, la pancia, infinite paia di labbra e occhi di ceramica, patinati a mano nell'oro d'ispirazione giacomettiana della maison, e incastonati in cornici rococò. Ecco gli accessori: una minaudiere a forma di un paio di labbra giganti; un fermaglio da cintura con una mano fusa che sembra abbracciare chi lo indossa in vita.
Infine, c'è una celebrazione del colore, un abito di velluto nero elasticizzato, perfettamente aderente, con una gigantesca rosa shocking di faille di seta al suo centro; un abito di velluto di seta con seni morbidi, semi-conici e, nella parte posteriore, un ventaglio croccante di peau de soie blu rinascimentale. Tutto qui sembra sia esagerato che intenzionale: i colori - blu fiordaliso, rosa salmone, arance terracotta - sono sgargianti e gioiosi come le forme stesse.

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È smaccatamente emotiva, questa collezione, vertiginosa come l'innamoramento. È anche un tributo al romanticismo, all'eccesso, ai sogni, perché davvero, c'è qualcosa di più urgente oggi che sognare in grande? Di sognare un mondo migliore? Di afferrare ogni pezzo di bellezza con entrambe le mani?
Ecco cosa voglio:  Basta con la moda "cookie-cutter". Niente più pezzi che sembrano essere stati fatti da chiunque. Niente più cinismo. Niente più ironia. Niente più timidezza. Basta con la freddezza. Datemi più bellezza, più serietà, più romanticismo, più impegno.  Spero che questa collezione ricordi a tutti coloro che la incontrano la pura gioia che la moda può portarci in tempi difficili, e con essa, la promessa di più gioia quando le nuvole si separano. Datemi più moda. Datemi più speranza”.

Daniel Roseberry, Creative Direction 
© Schiaparelli

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